Dall’obbligatorietà della fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione del 2014 alla disponibilità del “730 precompilato” del 2015 per i lavoratori dipendenti e pensionati in poi, l’Agenzia delle Entrate sembra perseguire l’obiettivo della determinazione “automatica” del reddito e delle relative imposte per ogni singolo contribuente, sfruttando l’evoluzione delle tecnologie informatiche e delle normative che consentono all’Agenzia delle Entrate la raccolta e l’elaborazione di una mole di dati sempre più massiva.
Se il compito sembra complesso in realtà la sua realizzazione è semplice, consistendo nella mera raccolta di tutti i dati costitutivi della dichiarazione dei redditi, richiesti a datori di lavoro, farmacie, enti assistenziali e pensionistici, studi medici e professionali, ospedali, banche, assicurazioni.
Con l’introduzione della Fattura Elettronica dal 01/01/2019 tra professionisti (B2B) e tra professionisti e clienti (B2C) oltre che con la Pubblica Amministrazione, e con altre disposizioni come la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri degli esercenti, l’Agenzia avrà a disposizione tutti i dati necessari per la quantificazione dell’IVA e sarà teoricamente in grado di predisporre liquidazioni periodiche, modelli F24 di versamento dell’IVA dovuta, e perfino una bozza di dichiarazione annuale IVA.
Per quanto queste proposte precompilate di dichiarazioni possano necessitare di verifiche da parte dei Commercialisti, resta di tutta evidenza che una lista importante di compiti (basti pensare al data entry delle fatture ora semplicemente importabili senza errori nei programmi in formato XML) storicamente a carico dei professionisti potrebbero perdere rilevanza nel rapporto col cliente, con pesante impatto sul reddito degli Studi.
Ribaltando invece la prospettiva, l’introduzione di queste novità apre grandi opportunità, ed è su queste che gli Studi devono puntare l’attenzione.
L’Agenda Digitale Italiana col suo obiettivo di modernizzare il nostro Paese riduce pesantemente alcuni oneri elaborativi degli Studi, liberando risorse interne che possono essere focalizzate su altre attività a maggior valore aggiunto, quali il controllo di gestione e la consulenza strategica aziendale.
Queste prestazioni porteranno ad una maggiore fidelizzazione dei clienti, che sentiranno maggiormente la presenza del Commercialista visto come Consulente e non come semplice gestore di scadenze ed incombenze per conto dello Stato; sarà quindi importante la sua capacità di stare vicino al cliente, di proporgli soluzioni che semplifichino e rendano più facile e redditizia la gestione della sua attività, di fargli intravvedere soluzioni ai suoi problemi che egli da solo non è in grado di identificare e/o sfruttare. Il baricentro dell’attività dello Studio si sposterà probabilmente sugli incarichi spot piuttosto che su quelli continuativi e questo aumenterà il turnover dei clienti, tra l’altro più inclini a cambiare frequentemente Professionista dopo che le incombenze come la tenuta della contabilità si saranno ancora più standardizzate.
In quest’ottica ClerkWin diventa uno strumento importante per il controllo di gestione dello Studio, offrendo l’opportunità di identificare le aree di lavoro più proficue, i punti di eccellenza della preparazione professionale dello Studio da valorizzare e permetterà di selezionare la clientela, separando i clienti ad alta marginalità da quelli che rappresentano un onere.
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